
Le Rune - Un po' di storia

Le Rune erano la rappresentazione di caratteri ideografici utilizzati per indicare le cose in forma stilizzata.
Facevano parte dell’antica filosofia nordica che si rifaceva al paganesimo delle tribù nordiche, celtiche e germaniche, il cui culto prevedeva, oltre alla venerazione di divinità, il profondo rispetto nei confronti della natura (alberi, pietre, fonti d’acqua, ecc.) e dei luoghi e in cui essa veniva percepita come una potente energia benevola.
Si ritiene che le Rune derivino da una scrittura appartenente al gruppo delle cinque principali varietà di alfabeto italico settentrionale, derivato dall'alfabeto etrusco, e perciò detto "nordetrusco". L'alfabeto etrusco a sua volta deriva da quello greco arcaico degli eubei, introdotto in Italia centrale nel VII secolo a.C., in uso nella colonia greca dell'isola di Ischia presso la città di Cuma.
Tale alfabeto è conosciuto solo attraverso alcune iscrizioni che furono scoperte nell'area alpina e prealpina. Scritture simili furono usate per il Lepontico, il Retico e il Venetico. Tra i ritrovamenti più recenti lo scavo archeologico in corso ad Auronzo di Cadore sul monte Calvario, prende in esame le iscrizioni in Venetico, incise sotto forma di invocazioni, su alcune lamine in bronzo utilizzate per le donazioni durante rituali e sacrifici, e sul manico di un Simpulo ( vaso usato dai Romani nei tempi più antichi come oggetto d'uso comune, poi solo come vaso rituale, per libare il vino nei sacrifici), che attestano la formazione dell'alfabeto runico.
L'aspetto che più colpisce delle rune è il fatto che durante la fase di transizione esse rivoluzionano completamente il sistema alfabetico italico, applicando un altro ordine delle lettere. Questo, in ambito scrittorio, è un fatto rarissimo, se non addirittura unico nel suo genere.
Antico Futhark
La versione più antica di Alfabeto Runico, l'Antico Futhark (o Elder Futhark) fu usato nelle regioni europee dove abitavano le popolazioni germaniche, inclusa la Scandinavia. Le altre versioni molto probabilmente si sono sviluppate da questa.
La più antica testimonianza di incisione con il futhark antico completo ritrovata su pietra è la Kilver stone, ritrovata in una fattoria a Stanga nel Gotland, Svezia. E' la lastra di copertura di una tomba che porta inciso l'intero futhark antico.
L'incisione era rivolta verso l'interno della tomba forse come messaggio per l'anima del defunto.
In particolare le rune Eihwaz e Perth sono scambiate di posto e alla fine dell'incisione c'è una runa legata con quattro rune teiwaz.



La leggenda
I miti nordici attribuiscono ad Odino la scoperta delle Rune.
Odino acquisì la suprema conoscenza attraverso varie fasi, compiendo sacrifici e offerte.
Sacrificò il proprio occhio alla fonte di Mimir, rimase appeso all’Yggdrasill a testa in giù per nove giorni e nove notti, trafitto dalla sua stessa lancia, senza mangiare né bere.
Ebbe come unico conforto due corvi, Huginn e Muninn che lo consigliavano e due lupi che lo proteggevano.
Questo enorme sacrificio gli consentì di ricevere dall’universo il dono della vista profetica, di ricevere il potere della visione e, alla fine dei nove giorni, di scoprire una serie completa di Rune che si disegnarono sotto i suoi occhi, fornendogli un’immensa conoscenza.
Odino decise di offrire in dono agli uomini questa importante conoscenza affinché potesse essere d’aiuto nel vivere quotidiano.
Divinazione
Sappiamo che le Rune erano utilizzate per la scrittura, per decorare navi, case ed oggetti personali, ma anche e soprattutto armi e scudi, ma non solo...
In poco tempo l’uso delle Rune divenne un’arte magica e chi era in grado di comprenderle e utilizzarle per la divinazione riceveva onori, fortuna e molta considerazione.
I maestri runici (Erilaz) erano prevalentemente donne e interrogavano le rune lanciandole per terra dalla “saccoccia”.
Occorre però precisare che le Rune non predicono il futuro ma sono un “mezzo” per parlare direttamente al nostro “Io”.
Il loro ruolo è quello di farci riflettere mettendoci in contatto con la nostra irrazionalità.

Fonti
G. Bellini, U. Carmignani – Runemal: il grande libro delle Rune
Norak Odal, Fiordo Bianco – Rune: la divinazione runica, Tomo V